Colli al Metauro,
16 Marzo 2023
Una recensione di parte
Vinicio Mariotti prova per noi Agent Q di Rudy Project
Su invito del mio amico Meme, accetto la proposta di testare l’occhiale sportivo di Rudy Project, Agent Q. che mi viene da lui presentato come “il miglior occhiale sportivo multifunzionale che io abbia mai visto”. Come posso non accettare?
Nell’attività sportiva, reputo l’occhiale un accessorio a cui dare la stessa importanza che si dà a giacca, scarpa o zaino. Con l’esperienza ho capito che un occhiale non funge solo da schermatura solare, ma protegge anche da quegli elementi che in tutte le attività sportive è normale incontrare, come polvere, piccoli detriti, rami, riverbero della neve, vento forte. Per questo reputo l’occhiale un vero e proprio dispositivo di protezione.
Con gli amici ci accordiamo per vederci domenica 12 marzo; ho proposto loro un sentiero che mi avrebbe permesso di mettere alla prova l’occhiale con una luce molto scarsa: il sentiero 215 del nostro amato Monte Nerone, conosciuto come “sentiero del Presale”. Adoro questo percorso perché, pur non essendo molto lungo e non molto impegnativo per chi è avvezzo alla montagna, riesce a donare forti emozioni: è come il trailer di un bel film, la sintesi di tutto quello che racchiude questa bellissima montagna. Grotte, cascate, forre, acqua e la timida salamandra del Monte Nerone, il tutto immerso in un ambiente estremamente selvaggio.
Iniziamo quindi il sentiero e per poter indossare Agent Q devo estrarlo da un astuccio molto robusto, particolare da non sottovalutare quando parliamo di occhiali di un certo valore, che spesso vanno a finire nello zaino, posto poco sicuro per oggetti delicati. In dotazione nella confezione c’è una fascia elastica che si può usare al posto delle aste, una maschera interna con bordo in spugna removibile e delle protezioni laterali. Decido di utilizzarli nudi, senza accessori, per testarli nella loro versione più scarna.
La prima impressione nell’indossarli è stata di stupore: rimango impressionato dalla nitidezza e purezza delle lenti, sebbene io abbia sempre avuto occhiali top di gamma, non avevo mai usato occhiali con un tale livello di visibilità della lente. Partiamo per l’escursione e gli irrisori 29 grammi di peso in poco tempo mi fanno dimenticare di indossarli. Le lenti sono polarizzate e fotocromatiche con livello di protezione da categoria 2 a 4, questo significa che fanno filtrare dal 43% all’ 8% di luce, schiarendosi o scurendosi in base a quanta luce raggiunge la lente. Questo, a mio parere, è uno degli elementi che concorrono a determinare la qualità della lente e queste sono estremamente reattive.
Altro elemento che ho molto apprezzato è la costruzione della montatura: tutta stampata in pasta e non verniciata, per renderla più resistente a graffi e agenti atmosferici. L’escursione procede veloce e non sento il bisogno di togliere gli occhiali, nemmeno quando visitiamo la Grotta del Borghetto, una cavità carsica illuminata da una apertura nella volta. Personalmente penso che quando ci si trovi a fare una sessione sportiva e non si senta il bisogno di togliere gli occhiali significa che sono diventati parte di te. Questa è la sensazione che ho provato indossando Agent Q.
Siamo ormai arrivati alla fine dell’escursione, è ora di pranzo e ci accolgono i nostri amici della Slowcanda, per me accogliente come un rifugio di montagna e sicuro come un porto nel mare in tempesta. Solo ora, davanti a un invitante antipasto, mi rendo conto che tolgo Agent Q per riporlo nella sua custodia.
In conclusione ritengo che questo sia il miglior occhiale da sole per lo sport che abbia provato. Utilizzando gli accessori si rende estremamente versatile in tutti gli sport, dallo sci in tutte le sue forme, all’alpinismo, all’escursionismo in ogni quota e perfino per il volo a vela. Perciò: complimenti Rydy Project, veramente un ottimo lavoro.
Vinicio Mariotti